il "ci" pronome e avverbio - scheda
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia
Il Ci (come vi) può avere diversi valori.
1. Può essere un pronome personale atono della prima persona plurale (noi).
• In funzione di complemento oggetto (forma diretta)
Tu ci porti alla stazione. (porti noi)
• In funzione di complemento di termine (forma indiretta)
Ci hai portato i libri? (hai portato a noi)
• con i verbi riflessivi o pronominali, e nella costruzione impersonale
Fate i bravi, altrimenti ci arrabbiamo!
Ci si vede più tardi.
2. Può essere un avverbio di luogo.
• ‘qui, in questo luogo; lì, in quel luogo’ (con verbi di stato o di moto)
Finalmente ci siamo. (siamo qui, dove dovevamo arrivare)
Conosco bene Feltre perché ci ho abitato molti anni .
• ‘per questo, per quel luogo’ (con verbi di moto)
Qualche volta passi per Feltre? Sì, certo, ci passo sempre.
• A volte si usa in frasi che possono apparire ridondanti, ma corrispondono a delle dislocazioni
Non pensavo che (in questo paese) ci si vivesse così bene.
Mi ci son trovato anch’io (in questa situazione).
È inutile: (da quell’orecchio) non ci sente.
• esistenza o il trovarsi di persone o cose in un determinato ambiente (anche nella "realtà")
C’è qualcuno in casa?
Spero che ci sia pane per tutti.
C’è ancora tempo prima di partire.
• nelle locuzioni verbali con valore indeterminato
Mi ci vuole più tempo per finire.
Ci vuole ben altro!
Ci corre da lui a te!
Ok, io ci sto...
• pronome dimostrativo:
– riferito a una cosa è preceduto da preposizione esprime significati diversi:
Non ci posso far nulla
Ci puoi contare
‘in ciò’
Non ci capisco nulla
Io ci rimetto
Che c’entro io?
Non ci vedo chiaro
‘con lui’, ‘con lei’, ‘con loro’
– riferito a una persona, è corretto solo per significare ‘con lui’, ‘con lei’, ‘con loro’, quando questi pronomi (o il nome della persona) siano già stati espressi o si possano facilmente sottintendere
Come va con i tuoi colleghi di lavoro? Non mi ci trovo tanto bene.
Ci usciva già da un anno, quando si sono fidanzati.
È da evitare 😝 l’uso del ci nel senso di ‘a lui’, ‘a lei’, ‘a loro’
L’ho guardato e ci ho detto....
A Maria ci ho telefonato l’altra sera.
Ci insegneremo a vivere, a tutti questi bambini.
approfondimento degli usi
Nel parlato e nello scritto informale è molto diffuso l’uso di ci per rafforzare il verbo avere (il cosiddetto ci attualizzante)
Aspettate, c’ho un problema con l’avviamento del motore
Soprattutto in frasi come
C(i) ho caldo
C(i) hai sonno?
C(i) avevamo fame
In alcuni casi, l’uso di ci è obbligatorio
«Hai l’ombrello?» «Sì, io ce l’ho.»
L’uso del ci "attualizzante" è tipico della lingua parlata, per questo motivo la sua grafia non è mai stata definita in modo chiaro. Si possono trovare tre grafie:
• La grafia con elisione c’ho è molto usata, soprattutto in internet, ma crea un’eccezione alla norma ortografica per la quale la c seguita da lettere diverse da e o i ha valore velare (si dovrebbe leggere ‘co’[ko] , non ‘ciò’ [ʧɔ])
io pure non c’ho capito molto
c’hanno fregato ancora
• La grafia ci ho è formalmente corretta, ma non rispecchia la reale pronuncia. Molti scrittori del secondo Ottocento che volevano riprodurre l'italiano parlato la usavano.
e ci ho la moglie anch’io (G. Verga, I Malavoglia)
che colpa ci ho io? (L. Capuana, Novelle)
• La grafia ciò al contrario rispetta la pronuncia, ma presuppone l'esistenza del verbo ciavere che in realtà non esiste
Io ciò un amico (www.rimaiolo.it)
Su l’anticaja a piazza Montanara ciànno scritto: Teatro de Marcello (G. G. Belli, Sonetti).
*locativo
In linguistica, il caso che in alcune lingue indica lo stato in luogo e il tempo determinato.
Ci sei mai stata in quel ristorante?
Ci sono andata l'altro ieri con mia sorella.
Ce ne vogliono due.
Sì, ci sono andata in agosto.
Commenti
Posta un commento