Grado degli aggettivi
Le qualità espresse dagli aggettivi possono essere soggette a una gradazione, secondo la misura e l’intensità.
Il grado positivo indica la qualità senza alcun termine di confronto (ad esempio Carla è alta).
Il grado comparativo stabilisce un confronto fra due elementi. La gradazione della qualità è messa a confronto con quella posseduta da un altro termine di paragone.
I tipi di comparativo sono tre.
👉 Comparativo di maggioranza,
che si forma aggiungendo l’avverbio più all’aggettivo qualificativo
Carla è più alta di Stefania
👉 Comparativo di minoranza,
Carla è più alta di Stefania
👉 Comparativo di minoranza,
che si forma aggiungendo l’avverbio meno all’aggettivo qualificativo
Carla è meno alta di Stefania
👉 Comparativo di uguaglianza,
Carla è meno alta di Stefania
👉 Comparativo di uguaglianza,
che mette a confronto una o più qualità possedute da entrambi i termini della comparazione; il secondo termine di paragone è introdotto dagli avverbi quanto o come
Tuo fratello è educato quanto te / come te
Nel comparativo di maggioranza e di minoranza il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di o dalla congiunzione che.
Tuo fratello è educato quanto te / come te
Nel comparativo di maggioranza e di minoranza il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di o dalla congiunzione che.
Di si adopera preferibilmente quando il secondo termine di paragone è un nome o pronome non retto da preposizione, o quando è un avverbio
Sandro è più tranquillo di Luigi / di te / di prima
Che si adopera quando il secondo termine di paragone è un nome o un pronome retto da preposizione, quando si mettono in relazione due qualità riferite allo stesso nome o quando si paragonano tra loro avverbi e verbi
Marco è più antipatico con te che con me
Giovanni è più intelligente che studioso
Giocare è più divertente che studiare
Sandro è più tranquillo di Luigi / di te / di prima
Che si adopera quando il secondo termine di paragone è un nome o un pronome retto da preposizione, quando si mettono in relazione due qualità riferite allo stesso nome o quando si paragonano tra loro avverbi e verbi
Marco è più antipatico con te che con me
Giovanni è più intelligente che studioso
Giocare è più divertente che studiare
Il grado superlativo esprime l’intensità massima di una qualità in relazione ad altre grandezze (superlativo relativo) o in senso assoluto (superlativo assoluto).
👉 Il superlativo relativo
è introdotto dagli avverbi più e meno preceduti dall’articolo determinativo; il gruppo di persone o cose rispetto alle quali una di esse possiede al massimo (o al minimo) grado una qualità è introdotto dalle preposizioni di, tra, fra, oppure può essere sottinteso
Mario è il più simpatico della compagnia
Fra le sue amiche, Antonella è la meno giovane
Abbiamo descritto i fenomeni più importanti
Mario è il più simpatico della compagnia
Fra le sue amiche, Antonella è la meno giovane
Abbiamo descritto i fenomeni più importanti
👉 Il superlativo assoluto
si esprime:
– aggiungendo il suffisso -issimo (in pochi casi -errimo) alla radice dell’aggettivo di grado positivo
una torta buonissima
un sapore asperrimo
– premettendo all’aggettivo di grado positivo un avverbio di quantità o un avverbio qualificativo, per rafforzarne il significato
Il treno oggi era davvero pieno.
Il treno oggi era completamente pieno
– premettendo all’aggettivo di grado positivo prefissi o prefissoidi come super-, iper-, ultra-, stra-, sovra-
Il treno oggi era strapieno
– aggiungendo il suffisso -issimo (in pochi casi -errimo) alla radice dell’aggettivo di grado positivo
una torta buonissima
un sapore asperrimo
– premettendo all’aggettivo di grado positivo un avverbio di quantità o un avverbio qualificativo, per rafforzarne il significato
Il treno oggi era davvero pieno.
Il treno oggi era completamente pieno
– premettendo all’aggettivo di grado positivo prefissi o prefissoidi come super-, iper-, ultra-, stra-, sovra-
Il treno oggi era strapieno
Il valore della casa è sovrastimato
– ripetendo due volte l’aggettivo di grado positivo (reduplicazione intensiva)
Il treno oggi era pieno pieno
– ripetendo due volte l’aggettivo di grado positivo (reduplicazione intensiva)
Il treno oggi era pieno pieno
C'è una valle verde verde
– intensificando l’aggettivo mediante tutto
Il treno oggi era tutto pieno.
– intensificando l’aggettivo mediante tutto
Il treno oggi era tutto pieno.
La casa era tutta bruciata.
– rafforzando il significato dell’aggettivo facendolo seguire da una locuzione, da un participio presente o da un altro aggettivo di significato analogo
Il treno oggi era pieno zeppo.
– rafforzando il significato dell’aggettivo facendolo seguire da una locuzione, da un participio presente o da un altro aggettivo di significato analogo
Il treno oggi era pieno zeppo.
Gli ha fatto uno sgarbo brutto forte
Ha comprato una macchina rossa fiammante
Monica è innamorata persa di Marco
Alcuni aggettivi formano i gradi di comparativo di maggioranza e superlativo assoluto da una radice diversa rispetto a quella del grado positivo. Questa forma si definisce organica e convive a fianco di quella regolare
buono → migliore (più buono) → ottimo (buonissimo)
cattivo → peggiore (più cattivo) → pessimo (cattivissimo)
grande → maggiore (più grande) → massimo (grandissimo)
piccolo → minore (più piccolo) → minimo (piccolissimo)
Alcuni aggettivi dispongono di una forma organica per il comparativo e il superlativo, ma nell’uso comune hanno perso il rapporto con la forma base dell’aggettivo e queste forme sono spesso percepite come di grado positivo
(alto) → superiore (più alto) → supremo o sommo (altissimo)
(basso) → inferiore (più basso) → infimo (bassissimo)
(interno) → interiore (più interno) → intimo (internissimo)
(esterno) → esteriore (più esterno) → estremo (esternissimo)
Anche alcune forme organiche di superlativo (postumo, ultimo, primo, prossimo) e di comparativo (anteriore, posteriore, ulteriore) sono ormai prive di rapporto con l’originaria forma base latina e sono usate come aggettivi di grado positivo .
Ha comprato una macchina rossa fiammante
Monica è innamorata persa di Marco
Alcuni aggettivi formano i gradi di comparativo di maggioranza e superlativo assoluto da una radice diversa rispetto a quella del grado positivo. Questa forma si definisce organica e convive a fianco di quella regolare
buono → migliore (più buono) → ottimo (buonissimo)
cattivo → peggiore (più cattivo) → pessimo (cattivissimo)
grande → maggiore (più grande) → massimo (grandissimo)
piccolo → minore (più piccolo) → minimo (piccolissimo)
Alcuni aggettivi dispongono di una forma organica per il comparativo e il superlativo, ma nell’uso comune hanno perso il rapporto con la forma base dell’aggettivo e queste forme sono spesso percepite come di grado positivo
(alto) → superiore (più alto) → supremo o sommo (altissimo)
(basso) → inferiore (più basso) → infimo (bassissimo)
(interno) → interiore (più interno) → intimo (internissimo)
(esterno) → esteriore (più esterno) → estremo (esternissimo)
Anche alcune forme organiche di superlativo (postumo, ultimo, primo, prossimo) e di comparativo (anteriore, posteriore, ulteriore) sono ormai prive di rapporto con l’originaria forma base latina e sono usate come aggettivi di grado positivo .
Commenti
Posta un commento