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Visualizzazione dei post da 2023

cerco lavoro - A1 (dialogo)

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Un dialogo ambientato in un'agenzia di lavoro Buongiorno, è permesso ? Buon giorno, prego,  entra pure. Grazie. Cerco un lavoro. Molto bene. Hai  lavorato in passato? Sì, ho lavorato come elettricista in una fabbrica. Per quanto tempo? Per cinque anni. Cosa altro sai fare? So fare il giardiniere e un po’ l’elettrauto. Ma posso imparare. Va bene. Compila questo modulo con i tuoi dati. Sì, grazie. Scrivi il tuo numero di telefono e il tuo indirizzo.   .... Quando abbiamo un lavoro per te   ti contattiamo . Grazie arrivederci Buona giornata. 🔗vai alla scheda sull'imperativo ➥ vai alla pagina sul  Curriculum Vitae 🔗vai al sito di  Veneto Lavoro ➥Vai al sito del  Centro per l'Impiego di Belluno Vai a leggere alcuni esempi di annunci Vai al laboratorio di annunci

La scuola in Italia

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In Italia tutti i bambini quando hanno sei anni devono andare alla scuola primaria ( scuola elementare ), dove fanno 5 anni, dalla classe prima alla classe quinta. In queste scuole studiano con due o più insegnanti. Finita la scuola primaria i bambini vanno alla scuola secondaria di primo grado , che tutti chiamano scuola media . Qui fanno tre classi, dalla prima alla terza, con tanti professori. Alla fine della terza hanno un esame. Dopo la scuola media i ragazzi vanno alla scuola superiore ( secondaria di secondo grado ) che dura da tre a cinque anni. Qui ogni studente sceglie il tipo di scuola che preferisce: liceo, istituto tecnico, professionale... Alla fine della scuola superiore i ragazzi devono dare l' Esame di Stato chiamato anche esame di maturità : se lo superano possono andare all'università. L'università non si trova in tutte le città ma solo in alcune più importanti.  All' universit à i ragazzi possono studiare tre o 5 anni. Alla fine degli studi c'

A1. 2 Articoli determinativi e indeterminativi

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A1 1. Sostantivi (genere e numero)

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SC e SCI suoni particolari

  SC e SCI Sci è il trigramma che rappresenta il fonema [ʃ] davanti alle vocali A, O e U. Davanti a I ed E si rende in genere con sc. Il fonema è in genere geminato [ʃʃ]. Sopravvive talvolta la -i- intermedia anche davanti a E in alcune parole di origine latina come scienza e coscienza e relativi derivati. Il suo uso al posto del digramma sc in quest'ultimo caso è puramente basato su ragioni etimologiche; per questo motivo grafie come scenza e coscenza oppure l'uso ipercorretto della -i- sono errori frequenti nell'apprendimento dell'italiano. Per quanto riguarda l'uso della -h-, valgono le stesse regole applicate dopo c- e g-.

l'accordo di integrazione

Che cos'è e come funziona l'accordo di integrazione L'accordo di integrazione è "un percorso d'integrazione obbligatorio" per gli stranieri che desiderano vivere ed integrarsi in Italia. Vengono dati dei crediti (16 sono assegnati all'atto della sottoscrizione).  L'accordo si firma presso lo Sportello Unico per l'Immigrazione della prefettura per i cittadini stranieri che sono in Italia per motivi di lavoro o per ricongiungimento familiare, o presso la questura in altri casi. L'accordo è sottoscritto insieme alla richiesta di un permesso di soggiorno della durata di almeno un anno. L'accordo viene fatto in due copie di cui una è consegnata allo straniero nella sua lingua.  Per lo Stato, l'accordo è firmato dal Prefetto o da un suo delegato. Scopo fondamentale dell'accordo di integrazione è il raggiungimento nell'arco di un biennio di un livello di integrazione corrispondente a non meno di 30 crediti, assegnati in base alla parte

In prefettura

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Yan accompagna il suo amico cinese Lin Wang allo sportello unico per l'immigrazione Yan: Buongiorno, volevo alcune informazioni per il mio amico… per l' accordo di integrazione . Impiegata: Buongiorno. Quindi è lui che deve fare l'accordo? Sì, ma è appena arrivato, non parla per niente italiano, per questo sono venuto con lui. Bene, gli darò il testo dell'accordo in lingua cinese, così può capire tutto. Grazie. So che deve firmare dei documenti, poi cosa succede? Entro tre mesi lo chiameremo per la sessione di formazione civica. Sì, mi ricordo, ho fatto anch'io le 10 ore con i video in cinese… Poi avrà due anni per imparare la lingua italiana, almeno al livello A2. E dovrà fare un test? Tra due anni, poco prima della scadenza dell'accordo, lo chiameremo per la verifica: dovrà avere anche un attestato di lingua italiana con conoscenza della civica. Se non porterà l'attestato potrà fare un test di lingua e civica. E se non riuscirà a parla

Dal dottore - A2-3.2 (1 dialogo con tu)

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  Dopo due ore d'attesa il medico del pronto soccorso visita Zakir medico: Dove hai dolore? Zakir: Mi fa male qui, dove c'è il cuore, e anche il braccio. m.: Hai mai avuto problemi al cuore? Z.:  No è la prima volta. m.:  Ora chiudi la mano e stringi il pugno, senti dolore? Z.:  Un po'. m.:  Adesso tira su la maglietta e respira forte. Z.:  Ahhh ahhhh... m.:  Ora da' un colpo di tosse. Z.:  Cough cough! m.:  Ti fa male quando tossisci? Z.:  Sì, mi fa più male. Ora non respirare ... Mmmm... infermiere, misuriamo la pressione! Z.:  Tutto a posto dottore? m.: La pressione è un po' alta, ma non è preoccupante. Adesso aspetta qui, ti misuriamo la temperatura e poi facciamo un elettrocardiogramma così stiamo più tranquilli. Z.:  Ok grazie dottore. Ascolta l'audio (dal libro Facile Facile A2 adottato dalla classe) Nel testo qui sopra si usa la forma con il Lei di rispetto (formale) 💬vai alla pagina dei numeri di emergenza 🏥 vai alla pagina della guardia medica  vai a

Vorrei incontrarti fra cent'anni - Ron e Tosca

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Vorrei incontrarti fra cent' anni tu pensa al mondo fra cent' anni ritroverò i tuoi occhi neri tra milioni di occhi neri saran belli più di ieri vorrei incontrarti fra cent' anni rosa rossa tra le mie mani dolce profumo nelle notti abbracciata al mio cuscino starò sveglio per guardarti nella luce del mattino uoh questo amore più ci consuma più ci avvicina uoh questo amore è un faro che brilla eh eh eh vorrei incontrarti fra cent' anni combatterò dalla tua parte perché tale è il mio amore che per il tuo bene sopporterei ogni male vorrei incontrarti fra cent' anni come un gabbiano volerò sarò felice in mezzo al vento perché amo e sono amato da te che non puoi cancellarmi e cancellarti non posso (io voglio) amarti voglio averti e dirti quel che sento abbandonare la mia anima chiusa dentro nel tuo petto chiudi gli occhi dolcemente e non ti preoccupare (poi) entra nel mio cuore e lasciati andare oh questo amore più ci consuma più ci avvicina oh questo amore e' un far

Meraviglioso - Domenico Modugno

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È vero, credetemi, è accaduto Di notte su di un ponte Guardando l'acqua scura Con la dannata voglia Di fare un tuffo giù D'un tratto Qualcuno alle mie spalle Forse un angelo Vestito da passante Mi portò via dicendomi così Meraviglioso Ma come, non ti accorgi Di quanto il mondo sia meraviglioso Meraviglioso Perfino il tuo dolore Potrà apparire, poi, meraviglioso Ma guarda intorno a te Che doni ti hanno fatto Ti hanno inventato il mare Tu dici: "Non ho niente" Ti sembra niente il sole? La vita, l'amore Meraviglioso Il bene di una donna Che ama solo te, meraviglioso La luce di un mattino L'abbraccio di un amico Il viso di un bambino, meraviglioso Meraviglioso Ma guarda intorno a te Che doni ti hanno fatto Ti hanno inventato il mare Tu dici non ho niente Ti sembra niente il sole? La vita, l'amore Meraviglioso La notte era finita E ti sentivo ancora Sapore della vita, meraviglioso Meraviglioso Meraviglioso Meraviglioso

i pronomi

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I pronomi personali stanno al posto dei nomi propri o comuni della persona (o animale o cosa) a cui si riferiscono. Possono essere singolari o plurali e, alla terza persona, anche maschili o femminili. Inoltre possono indicare la persona che parla, la persona a cui si parla, ma anche la persona di cui si parla. 👀 vai alla presentazione dei pronomi soggetto 👀vai alla presentazione dei pronomi diretti 👀vai alla presentazione dei pronomi indiretti  Io - me - mi Io sono Silvia. Vieni con me? Mi piace ballare. Tu - te - ti Tu cosa vuoi? Ecco un regalo per te. Ti piace? Lui / egli / esso - lo - gli Lui è bravo a scuola. Lo vedo tutti i giorni e gli parlo sempre. Lei / ella / essa - la - le Lei è sua sorella. La chiamano con il soprannome “pulcino”: le si addice molto.  Noi - ci - ci Noi siamo i più forti a calcio. Non ci batte nessuno!  Voi - vi - vi Voi siete molto intelligenti. La maestra vi ha messo tutti “ottimo”.  Loro / essi / esse - li - gli - loro Loro amano le piante. Dedicano

I verbi - introduzione

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vai alla presentazione  Le parole che indicano delle azioni si chiamano verbi e sono il centro della frase (soggetto + verbo) Nella frase Irina parla italiano. il verbo, cioè l'azione, è parla e Irina è il soggetto, cioè è chi fa l'azione. Chi parla ? Irina parla! Il verbo in italiano è fatto di una radice e di una desinenza. la radice di parl a è parl- e la desinenza è -a . La radice dei verbi regolari resta sempre uguale, la desinenza è la parte che cambia e dice il modo, il tempo e la persona (cioè il soggetto) del verbo. In italiano un verbo da solo può formare una frase, perché contiene già il soggetto, il tempo e il modo. nella frase P arl o italiano.    il verbo parl o ci dice che  1. l'azione è parlare . 2. il soggetto è " io " e l'azione si svolge nel presente al modo indicativo :  la desinenza -o è quella che indica il soggetto io nel tempo presente indicativo : io parlare adesso. I verbi italiani si riconoscono dall'infinito presente.  N

Passato remoto - appendice

  Alcuni verbi molto usati   STARE singolare plurale io stetti noi stemmo tu stesti voi steste lui/lei stette loro stettero     DARE singolare plurale io diedi noi demmo tu desti voi deste lui/lei dette/diede loro dettero/diedero DIRE singolare plurale io dissi noi dicemmo tu dicesti voi diceste lui/lei disse loro dissero   FARE singolare plurale io feci noi facemmo tu facesti voi faceste lui/lei fece loro fecero   ANDARE singolare plurale io andai noi andammo tu andasti voi andaste lui/lei andò loro andarono     CADERE singolare plurale io caddi noi cademmo tu cadesti voi cadeste lui/lei cadde loro caddero   BERE singolare plurale io bevvi noi bevemmo tu bevesti voi beveste lui/lei bevve loro bevvero   TENERE singolare plurale io tenni noi tenemmo tu tenesti voi teneste lui/lei tenne loro tennero   METTERE singolare plurale io misi noi mettemmo tu mettesti voi metteste lui/lei mise loro misero   LEGGERE singolare plurale io lessi noi leggemmo tu leggesti voi leggeste lui/lei lesse lo